Santa Maria Gloriosa dei Frari



Basilica di Santa Maria dei Frari
Foto:Brendan Dolan-Gavitt-alcuni diritti riservati

L'immensa basilica gotica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, chiamata solo i Frari (corruzione linguistica del termine Frati), si trova nel cuore del sestiere di San Polo, al omonimo Campo dei Frari. Dedicata all'Assunzione di Maria, é una delle maggiori chiese di Venezia e ha ricevuto il titolo di basilica minore. I Frari é famosa per le numerose opere d'arte custodite al suo interno, tra cui due capolavori del Tiziano, e per gli storici organi, il primo dei quali risale probabilmente al 1400.

Realizzata in mattoni a faccia vista in stile gotico italiano, la costruzione include un campanile alto 83 metri. L'interno contiene numerose opere d'arte, ma tre di valore inestimabile: L' Assunzione, di Tiziano, che si trova sull'altare principale; La Madonna di Ca' Pesaro, sempre di Tiziano, sulla parete Nord della navata; e La Madonna e Bambino con i Santi Nicola di Bari, Pietro, Marco e Benedetto, di Giovanni Bellini, che può apprezzarsi nella sacrestia. Inoltre, nella prima cappella Sud del coro, si trova anche il primo lavoro veneziano documentato di Donatello, ovvero una figura di San Giovanni Battista.

I lavori per la struttura attuale iniziarono attorno all'anno 1330. La nuova chiesa, la terza che i francescani erigevano, aveva tre navate, un transetto e sette absidi, ma grazie alla generosità di Giovanni Corner nel 1420 venne eretta la cappella di San Marco con l'agginta dell'ottava abside. Nel 1478 alla famiglia Pesaro venne concessa la sacrestia quale cappella gentilizia di famiglia e luogo di sepoltura. Venne eretta la nona abside di forma pentagonale. Negli anni 1432-1434 il vescovo di Vicenza Pietro Miani fece costruire ai piedi del campanile la cappella di San Pietro per venirci sepolto alla morte. La costruzione della chiesa andava a rilento, tanto che la facciata fu finita nel 1440, mentre l'altare nel 1516. Venne consacrata il 27 maggio 1492 al nome di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

Nella basilica dei Frari la musica ha sempre svolto un ruolo importante: le prime notizie riguardanti un organo ai Frari sono del 1400. Uno dei più grandi suonatori di questi antichissimi organi, fu probabilmente è Giovanni Picchi, che fu organista della chiesa dal 1607 al 1623.

L'organo di sinistra fu costruito, come sembra probabile, da Giovan Battista Piaggia; se, come si è visto, l'anno 1732 è quello della costruzione, questo strumento dovette essere una delle sue prime opere. Infatti l'attività sin qui nota di quest'organaro veneziano si estende dal 1740 al 1760; risale a quest'ultima data l'organo da lui costruito per la chiesa veneziana di San Giovanni Evangelista e conservatosi finora pressoché inalterato. Esso è quindi servito come termine di confronto per convalidare l'attribuzione di quello dei Frari e, soprattutto, per permetterne il ripristino del 1970.

Infatti, dopo che Gaetano Callido ebbe costruito l'organo di fronte (1795), questo strumento fu progressivamente abbandonato sì da giungere ai primi anni Settanta quasi completamente spogliato delle canne metalliche.

L'organo di destra fu costruito, come si è detto, da Gaetano Callido nel 1795/96. Una documentazione pressoché ininterrotta fino ai primi decenni del Novecento ci permette di conoscere come questo strumento, a differenza dell'altro, sia stato affidato a organari qualificati per l'ordinaria amministrazione, e, di tanto in tanto, restaurato con sostanziale rispetto della sua autenticità.

Nella basilica dei Frari viene riproposta la prassi, un tempo gloriosa, del doppio coro, imperniata sull'esistenza dei due organi contrapposti e così tipica dello stile musicale a Venezia dei secoli XVI e XVII. Anzi, quello dei Frari è l'ultimo esempio superstite a Venezia e uno dei rarissimi in Italia, ormai- di due cantorie con organi storici funzionanti.

Santa Maria Gloriosa dei Frari custodisce anche alcuni monumenti funerari di rilievo, tra cui quello per Tiziano, una tomba per Antonio Canova (anche se solo il suo cuore è qui tumulato, in una tomba realizzata dai suoi allievi) e le tombe di diversi dogi.