San Giorgio Maggiore



Basilica di San Giorgio Maggiore, vista
dalla piazzetta di San Marco

Eretta sull'omonima isola che fronteggia la piazzetta di San Marco dall'altra parte del Canale della Giudecca, la basilica di San Giorgio Maggiore é una delle opere più riuscite dell'architetto a Andrea Palladio.

Rinascimentale nello stile e nella convinzione, Palladio iniziò i lavori nel 1565, progettando una chiesa in marmo bianco e mattoni rossi, dell'architettura neoclassica e la geometria armoniosa. Parte dell'omonimo monastero, la basilica fu terminata nel 1576, mentre la sua facciata venne completata solo nel 1610 da Vincenzo Scamozzi, 30 anni dopo la morte del maestro nato a Padova.

La facciata ha un unico accesso con ordine gigante di quattro colonne composite su alti plinti, sormontate da trabeazione reggente un classico timpano, come un tempio prostilo tetrastilo. Ciò si intreccia con un retrostante schema templare il cui frontone poggia su un architrave poco aggettante, retto da paraste.

La soluzione inventata dal Palladio per questa facciata è fantasiosa ed è un contributo originale alla risoluzione di uno dei problemi più sentiti dagli architetti rinascimentali, cioè quello di trovare il modo di dotare di un prospetto ispirato al tempio classico un edificio tripartito come la chiesa cristiana a tre navate. Palladio mette assieme disinvoltamente due prospetti templari, uno per la navata centrale e uno minore spezzato per le due navate laterali.

La pianta comprende un grande ambiente rettangolare diviso nella parte anteriore da tre navate con volta a botte, dal quale sporgono due esedre. Seguono un presbiterio quadrato e un profondissimo coro concludentesi a semicerchio. La cupola è collocata all'intersezione con il transetto.

Sulla sinistra del coro c'è un ascensore che porta al campanile. Questo offre delle bellissime viste panoramiche della isola, la laguna e i principali edifici di piazza San Marco.