Kalascima

Il laboratorio etnico-musicale Kalàscima nasce dal bisogno di un gruppo di giovani salentini (provenienti da Alessano, Gagliano, Tricase e Andrano), amanti delle proprie tradizioni, di creare un proprio linguaggio musicale vicino alle proprie radici e capace di scoprire la musica dei popoli del Mediterraneo.

Il Laboratorio fa proprio un repertorio musicale “eclettico”, che spazia dalla musica salentina, dalla pizzica e dai canti in grico, ai canti garganici, alle ottave siciliane, alle danze irlandesi, per arrivare alle musiche ebraiche, balcaniche ed ai ritmi maghrebini.

Kalàscima è, innanzitutto, MUSICA CONTAMINATA, rivendicazione della necessità di utilizzare le tradizioni musicali del Salento e del Sud Italia PER UNIRE I POPOLI, per trovare tra di essi gli elementi coagulanti.

Il Salento è terra di frontiera, ponte tra due diverse concezioni della vita e del mondo, tra la ricchezza dell’Occidente e l’assordante povertà dell’Oriente, e proprio per la sua posizione esso ha il dovere di essere “ponte tra due mondi”.Nasce da queste premesse il progetto musicale dei Kalàscima con il tentativo di conciliare la pizzica e la tarantella garganica con le ottave siciliane, le danze greche e irlandesi, i ritmi balcanici e arabi, l'espressività della musica ebraica.

I suoni della ciaramella, del piffero, del violino, dell’ocarina, del tamburello, del trés, delle nacchere, delle launeddas (...) sono stati accostati, nel nostro repertorio, a ritmi e suoni spesso anche spiccatamente non salentini, con la nascita di sonorità spesso inaspettate e sicuramente capaci di offrire a chi ascolta un viaggio musicale nel cuore dei popoli del mondo.

I Kalàscima sono: Andrea Morciano ( clarinetto, flauto, piffero, ciaramella, ocarina, launeddas, chitarra, voce); Luca Buccarella (chitarra, tres, armonica a bocca, voce); Passero Luigi (fisarmonica, chitarra, tamburello); Riccardo Laganà (tamburello, tammorra, cupa cupa, djambè, tromba degli zingari); Lucia Passaseo (voce solista, nacchere, tamburello); Silvia Coppola (violino); Federico Laganà (tamburello).